Per il giorno dell’indipendenza, il Centro ucraino di monitoraggio sociale, l’Istituto ucraino per la ricerca sociale Yaremenko, insieme con l’Istituto di economia e previsione dell’Accademia Nazionale delle Scienze, hanno condotto uno studio sociologico sugli orientamenti politici dei cittadini. Secondo un sondaggio, oltre il 55% degli intervistati sostiene la necessità di elezioni parlamentari anticipate, e circa lo stesso numero di intervistati sosterrebbero anche le elezioni presidenziali anticipate. Ma cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia: non importa quante elezioni possano aver luogo in Ucraina, il risultato sarà sempre lo stesso. Perché l’Ucraina ha ceduto la sua sovranità e indipendenza 25 anni fa.
Abbiamo parlato con l’analista politico e presidente del Centro di analisi e previsioni Rostislav Ishchenko sull’utilità delle elezioni politiche anticipate.
- L’attuale Rada (Parlamento ucraino) viene definita a ragione come la più antirussa di tutti gli anni dell’«indipendenza» ucraina. Se le elezioni si tengono ora, la situazione cambierà?
- Certo che no. Negli anni in Ucraina hanno fatto molti sondaggi, e la Rada, il presidente e il governo risultavano sempre non piacere alla gente. Non appena venivano cambiati, con le elezioni o con un colpo di Stato, immediatamente ricominciavano a non piacere alla gente. Ma Poroshenko, come presidente, ha avuto una chance, che non avevano né la Rada né il governo, mentre Poroshenko, come presidente, sì, dal momento che è arrivato con l’annuncio che sarebbe stato il “presidente della pace”. Se davvero avesse raggiunto la pace, sarebbe ancora amato. Ma non ci è riuscito.
- Qual è oggi il campo elettorale in Ucraina? Esiste una forza politica costruttiva?
- Ci sono forze politiche costruttive che vogliono spartire il resto della proprietà pubblica a loro favore. Ci sono forze che vogliono essere meno naziste.
- Quali sono queste forze?
- Possono essere chiamate relativamente più progressiste. Ma in realtà, tutte queste forze hanno portato l’Ucraina allo stato in cui si trova ora. E in questo stato l’Ucraina rimarrà esattamente finché queste forze, dal “Blocco di opposizione” al partito di Poroshenko, saranno al potere o se lo contenderanno. Anche se adesso al potere andasse un comunista come Symonenko, non ci sarebbero grandi cambiamenti. Sì, forse non bombarderanno il Donbass, forse cercheranno di stabilire un rapporto normale con la Russia. Ma la situazione in Ucraina non cambierà di molto. Perché comunque continueranno a rubare, e la gente li odierà lo stesso.
- In caso di voto anticipato il partito di Poroshenko non può pretendere di mettersi in testa alla classifica. Cosa ne pensa, perché la popolarità del presidente Poroshenko è più alta di quella del suo partito BPP-Solidarietà?
- Vedo che il grado di popolarità di Poroshenko è molto variabile. Secondo un sondaggio è al 3%, in un altro si stima attorno al 13%. Si vede la differenza? Vale a dire che è impossibile parlare di una popolarità che abbia qualche fondamento sociologico. Sono sicuro che la popolarità di Poroshenko debba essere superiore a quella del partito. Se Poroshenko è al 3%, il partito è all’1%, se Poroshenko è al 12, il partito è al 5%. Questo è assolutamente chiaro. Il rappresentante di un partito deve sempre avere una popolarità maggiore.
- Per la Tymoshenko è tutto il contrario. La sua popolarità è inferiore a quella del suo partito “Patria“.
- Vediamo cosa succede dopo le elezioni. Sono assolutamente sicuro che Tymoshenko vincerà le elezioni presidenziali, e il suo partito perderà le elezioni parlamentari. Ma in generale, non voglio commentare i sondaggi sociologici in Ucraina, perché molti di questi sondaggi vengono condotti a favore dei propri committenti. Immaginate, se avete ancora un divario al 3%. E’ il cosiddetto errore statistico, che può facilmente essere manovrato. E le vostre classifiche cambieranno drasticamente… Insomma, correre alle prossime elezioni in Ucraina è uno spreco di denaro e di energia. Perché non ci saranno queste elezioni. Ci sarà la caduta di Poroshenko e l’anarchia. Può essere chiamato machnovismo. (Machnò era un anarchico ucraino ai tempi della guerra civile in Russia 1917-1922 N.d.T.) E dopo il rovesciamento di Poroshenko ci sarà la resa dei conti di tutti contro tutti.
- Come avverrà tutto questo?
- In teoria, se fossi nei panni di Poroshenko, avrei cercato di attaccare il Donbass. Perché sarebbe stata l’unica possibilità di salvare “il posto”. Ma a quanto mi risulta, Poroshenko è troppo codardo per attaccare il Donbass. Quindi, molto probabilmente, prima lo cacceranno a calci, poi aggrediranno il Donbass, e poi sistemeranno le cose tra di loro.
- Pensa che non ci sarà un conflitto nel Donbass finché Poroshenko è al potere?
- Credo che non ci saranno le elezioni in Ucraina, mentre il conflitto in Donbass ci sarà. Sia con Poroshenko, sia senza di lui. Prima ci sarà l’attacco, poi la fuga, la guerra di tutti contro tutti, e poi nel Donbass tornerà la calma. Poi semplicemente le milizie delle repubbliche del Donbass si muoveranno rapidamente e in profondità nell’ex Ucraina fino a dove riusciranno. Occuperanno tanto quanto vorranno. Dopo una tale situazione in Ucraina, la guerra non riguarderà più il Donbass.
- Quindi ci saranno altre forze militari a combattere tra di loro. Il Donbass non sarà coinvolto?
- No. In Ucraina c’è un numero enorme di persone che si odiano l’un l’altra, molto di più del Donbass o della Russia. La situazione è esplosiva, basterebbe una miccia. Così ora siamo in attesa di chi la accenderà. Un tentativo di attaccare il Donbass potrebbe essere questa miccia.
- Quanto grande è ora l’influenza degli oligarchi sui partiti politici? In quali forze politiche sono ora concentrati gli interessi di Akhmetov, Kolomoisky, Pinchuk, Firtash?
- Tra tutte le persone che lei ha elencato, c’è solo un oligarca in senso stretto, Kolomoisky. Perché, oltre al denaro, ha ancora un impatto sulla politica ucraina. Tutti gli altri sono ex oligarchi. Essi possono avere centinaia di milioni o miliardi, naturalmente se sono in grado di convertire i loro beni in denaro contante, il che non è scontato. Al giorno d’oggi solo Kolomoisky e Poroshenko sono rimasti oligarchi in Ucraina. Tutti gli altri sono degli ex. Oggi Poroshenko ha un’influenza decisiva sulla politica ucraina come oligarca. Ma come presidente non è determinante, perché ha delle possibilità politiche molto limitate.
- A luglio, nella lista del sondaggio non è stato incluso l’ex primo ministro, presidente del Fronte Popolare, Arseniy Yatsenyuk, e ad agosto solo lo 0,4% degli intervistati era pronto a sostenerlo. Qual è il suo destino in campo politico?
– Yatseniuk sta bene. Ha fatto i quattrini. Ora può essere in Ucraina, può essere all’estero, nessuno gli dà la caccia.
- E non ha più influenza politica in Ucraina?
- Beh, in teoria ce l’ha. Yatsenyuk può provare a sostituire Poroshenko. Ma io al suo posto, se avessi già lasciato l’Ucraina e avessi incassato il denaro, senza dover niente a nessuno, in Ucraina non sarei più tornato. E invece, se lui è un idiota, tornerà e cercherà di diventare presidente.
- Che ne sarà del Blocco di opposizione? E’ noto che Yuriy Boyko (il leader del partito – N.d.T.) è ora a circa il 5,6%. E’ probabile che la sua popolarità raggiungerà quella di Tymoshenko e Poroshenko?
- Il Blocco di opposizione non si aspetta nulla. Non serve a nessuno. Può anche ottenere numeri considerevoli nei sondaggi. Il Blocco d’opposizione è costituito da gente che crede che in breve tutto sarà risolto e si tornerà ai tempi di Yanukovych, ma senza di lui. Ma ciò è semplicemente impossibile. Perché in Ucraina non ci sono più le risorse interne con le quali loro vivevano. E la loro idea è che “ora rovesciamo i fascisti e diventiamo antifascisti”. Ma tutti sanno come questi antifascisti abbiano allevato i fascisti e li abbiano fatto salire al potere. Inoltre, questi stessi antifascisti in Parlamento avevano votato per la destituzione di Yanukovych, e hanno portando i fascisti al potere. Scusate, Blocco d’opposizione? Ma opposizione a chi? Quindi, prima si vota per Hitler, e poi si passa all’opposizione?
- In Ucraina, infatti, non ci sono partiti ideologici, ma solo circoli d’interesse dei politici. Solo i nazionalisti hanno delle organizzazioni ideologiche. Perché non esistono ancora i partiti ideologici?
– Continuo a pensare che in Ucraina i partiti sono del tutto ideologici.
- Beh, è chiaro che il Pravyj sektor e Svoboda hanno un’ideologia radicale. Ma gli altri?
Sì, Svoboda di sicuro. Ma anche i comunisti sono un partito ideologico. Ci sono quelli arancioni, che non sono del tutto nazisti, ma neanche del tutto normali. In fin dei conti sono i classici liberali. La loro ideologia è molto chiara: aderiamo alla UE, e tutto andrà bene. Loro vogliono integrarsi solo con l’Occidente. Hanno un’ideologia liberale classica. Di questi partiti potrebbero essercene 5 o 6. Ma in realtà hanno un’unica ideologia. Prendiamo il Partito delle Regioni. La loro è un’ideologia protettiva e conservatrice: “Lasciamo la nostra mucca solo a noi, noi la mungeremo e gli altri non potranno avvicinarsi”. Ricordiamoci come si vantavano nel 2005, nel 2010, di essere loro i veri patrioti ucraini. Perché il business russo è entrato in Galizia, a Kiev, a Dnepropetrovsk. Ma a Donetsk non è entrato, non gliel’hanno permesso. E così i Regionali dichiaravano: “Siamo noi i veri patrioti ucraini”. E questo partito esiste ancora, e cerca di sottomettere l’Ucraina ai propri bisogni. Non si rendono conto che questo non è più possibile. In generale, abbiamo che in Ucraina ci sono partiti dell’estrema sinistra, dell’estrema destra e due partiti al centro. Uno filo-occidentale, e uno pro-ucraino. Non esiste un partito filorusso.
- Beh, il partito delle Regioni è difficile definirlo ideologico.
- Il Partito delle Regioni è molto ideologico. La sua ideologia è molto chiara: “Rubare tutto e non dividere con nessuno”. Anche questa è un’ideologia.
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Intervista a cura di Andrej Saveliev pubblicata da antifashist.com il 2 Settembre 2016
Traduzione dal Russo a cura di Elena per SakerItalia.it