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Channel: Poroshenko – SakerItalia
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Poroshenko alla Knesset: come diventare un Banderista Kosher e sedersi su tutte le Sedie contemporaneamente

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Lo scorso 23 dicembre il Presidente Poroshenko ha visitato Israele tenendo un discorso allo Knesset. L’autore di Novorus.info, Alexandr Rogers, propone ai suoi lettori un divertente commento al discorso tenuto dall’Ucraino.

Ieri scoiattolino Poroshenko ha superato sé stesso. Boris Nicolaevich Eltsin, insieme con la sua orchestra, guardano con invidia dalla tomba.

Cosa costa anche un solo tentativo di farsi il segno della croce indossando la kipà! In quell’istante tutti gli Ebrei che hanno assistito a tale miracolo avranno pensato: “mamma mia, che coglione!”. Certamente anche i cristiani ortodossi sono rimasti scandalizzati.

Ma questo particolare è un fiorellino di campo, se paragonato al discorso di Poroshenko allo Knesset, dove “Peziunder” ci ha mostrato un bel tentativo di compiacere tutti quanti contemporaneamente.

Quello che non è successo! Prima con la dichiarazione che “il volo Kiev-Tel-Aviv è un volo nazionale” (Ave, o Kaganato di Kazaria!). Poi con la narrativa secondo cui Ucraini e ed Ebrei sono i popoli più antichi del pianeta e il racconto del modo in cui l’Ucraina ha creato Israele. Poi la favola di come gli Ebrei aiutarono a creare l’Ucraina. È rimasto soltanto da stabilire chi nella coppia di Adamo ed Eva fosse Ucraino e chi Ebreo.

Gli acuti Ebrei occasionalmente hanno applaudito ai passaggi più notevoli di Poroshenko, considerando tra sé e sé che quest’anno hanno risparmiato parecchio sui biglietti del circo. In ogni caso nessun altro clown è altrettanto eccitante quanto Poroshenko.

Quando Poroshenko si è infilato nella storia delle relazioni fra Israele e l’Ucraina, io avrei voluto in qualche modo fermare tutta questa idiozia. Capisco che il dire sciocchezze rientra nell’ambito dei comportamenti tradizionali dei presidenti ucraini. Anche Kuchma, una volta, senza rifletterci su, parlò della “tradizione secolare dell’amicizia ucro-polacca” (erano diventati così amici che periodicamente si sbranavano a vicenda, decimando città intere). Ma  Poroshenko ha superato anche lui.

Si consideri il massacro degli Ebrei di Uman [citato dal Presidente nel suo discorso n.d.r.], quando vennero uccisi gli abitanti di un’intera città, donne e bambini, che il “vampiro” Shevshenko elogiava: o può invece darsi il caso che Poroshenko conosca davvero così poco la letteratura ucraina? [Rogers allude al lavoro dello scrittore Ucraino Oles Buzina. Buzina ha scritto un libro controverso dal titolo“Vurdalak Taras Shevchenko” molto critico nei confronti del poeta Shevchenko, che la leadership ucraina incensa n.d.r.] È in quella stessa Uman che gli Ebrei cassidici regolarmente, praticamente tutti gli anni, subiscono gli attacchi dei nazionalisti-banderovzi ucraini.

Successivamente Poroshenko ha condannato con decisione i crimini dei collaborazionisti nazisti contro il popolo ebraico in territorio ucraino al tempo della seconda guerra mondiale. Strano, chi sono costoro? Non sono forse i banderovzi dell’OUN-UPA, che adesso vengono celebrati in Ucraina come degli eroi? Erano proprio i banderovzi della divisione Waffen-SS “Galicina” che organizzarono i pogrom di Lvov ed il massacro del 1941. Erano proprio la polizia collaborazionista, arruolata dalle fila dei nazionalisti Ucraini, che organizzò il massacro di Babi Iar. Allora, chi ha condannato in realtà Poroshenko?

Non era forse Poroshenko che faceva il bello indossando una tuta mimetica con la scritta “cinico Bandera”? Perché non indossare il medesimo vestito, notevole in tutti i sensi, nell’aula dello Knesset? Ritengo che insieme alla kippà sarebbe stato abbastanza in tono, ben interpretando il personaggio del clown Petrushka.

Separatamente, senza collegamenti con il resto, viene la dichiarazione di Poroshenko che “Sharanskij si è battuto contro la repressione sovietica, per la libertà in Ucraina”. Gli storici e gli archeologi, ovviamente, sanno dell’esistenza di un certo Natan Sharanskij, ma io non sono convinto che fosse proprio lui che aveva in mente il “koshar Porocello”. In ogni caso Lev Natanovich ha buone ragioni di essere orgoglioso, la sua “stretta di mano” ieri è considerevolmente aumentata di prezzo. [l’autore gioca di spirito accostando il nome di un blogger molto famoso, Lev Natanovich Shcharansky e Natan Shcaransky, un dissidente di epoca sovietica molto più oscuro n.d.t.]

Nel complesso possiamo dire che ieri Poroshenko ci ha mostrato tali esercizi di spaccata, cercando di piacere allo stesso tempo sia ai discendenti dei nazisti, che ai discendenti delle vittime dei nazisti, che Jean Claude van Damm lo invidierà terribilmente. Ma nonostante tutto questo, questa volta nessuno ha mollato Poroshenko il becco di un quattrino.

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Articolo di Alexandr Rogers pubblicato da Novorus.info  il 25/12/2015

Traduzione in Italiano a cura di Pueno Italiani


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