L’edizione russa di Forbes sostiene che Putin ha riferito agli industriali che durante i negoziati di Minsk 2 l’Ukraina di Poroshenko avrebbe offerto di cedere il Donbass alla Russia.
Un articolo recentemente apparso sull’edizione russa di Forbes sostiene che Putin, durante un meeting di industriali svoltosi il 19 Marzo, avrebbe riferito che durante le negoziazioni di Minsk del Febbraio 2015 il presidente ucraino Poroshenko avrebbe offerto di cedere il Donbass alla Russia.
Si suppone che Putin abbia rifiutato questa offerta, rispondendo a Poroshenko che era “fuori di testa”, che la Russia non desiderava il Donbass, che se nemmeno l’Ucraina la desiderava, Poroshenko ed il suo governo avrebbero semplicemente dovuto riconoscerne l’indipendenza.
C’è del vero in questa storia?
I commenti di Putin agli industriali furono privati, ed il resoconto datone a Forbes è stato fornito da fonti che desiderano restare anonime. Il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, ed il presidente dell’Unione Russa degli Industriali Alexander Shokhin hanno comunque confermato che Putin avrebbe riportato agli industriali un sunto di quanto successo durante le negoziazioni di Minsk del Febbraio 2015.
Ad ogni modo sia Peskov che Shokhin avrebbero sostenuto che la fonte informativa stesse distorcendo i commenti di Putin, intendendo praticamente che lui non avesse affatto parlato con Poroshenko di un’offerta di cessione del Donbass alla Russia.
Questa volta gli ucraini concordano. Anche loro hanno negato che Poroshenko avesse proposto una cessione del Donbass alla Russia. Yevhen Perebynis, portavoce del Ministero degli Esteri ucraino, sostiene a sua volta che il tutto sia stato un semplice fraintendimento dovuto al fatto che Poroshenko stesse parlando ucraino e che quindi Putin non lo avesse capito.
E’ infatti inconcepibile che Poroshenko abbia mai fatto questo tipo di proposta o che Putin abbia mai pensato che lui l’avesse fatta. Fonti europee hanno in passato confermato che quando Putin e Poroshenko si incontrano sono soliti comunicare con l’altro in russo. Questo è un fatto che Poroshenko potrebbe voler nascondere agli ucraini, quindi avrebbe ordinato di sostenere la teoria del fraintendimento.
Se Poroshenko non ha offerto di consegnare il Donbass alla Russia, e se non sono stati equivoci, Putin sta semplicemente inventando tutto? Questo è molto improbabile. Putin è di solito molto attento nel dare un resoconto preciso dei suoi incontri. E dovrebbe sapere che una storia inventata che comprendeva l’affermazione che Poroshenko ha offerto di consegnare il Donbass, sarebbe destinata ad essere resa pubblica anche se diffusa in via confidenziale da un incontro privato come quello con gli industriali. E Putin sa anche che se la storia fosse mai diventata pubblica, i leader tedeschi e francesi che erano presenti a Minsk sarebbe stati in grado di smentire, se non fosse stata vera.
Quindi cosa è successo davvero a Minsk?
Siamo in possesso di un resoconto molto dettagliato di quanto sarebbe successo a Minsk, fornito dal settimanale tedesco Der Spiegel, basato su informazioni fornite dalla cancelleria di Angela Merkel. Ho discusso il resoconto dello Spiegel sui negoziati di Minsk. La descrizione data di Poroshenko dallo Spiegel è quella di un uomo intransigente fino alla follia.
Avrebbe rifiutato di approvare ogni riferimento all’autonomia del Donbass o alla federalizzazione dell’Ucraina nel documento finale dell’incontro. Avrebbe inoltre rifiutato di incontrare – anche informalmente – i leaders delle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk. Per l’esasperazione dei leaders di Germania e Francia, avrebbe persino rifiutato di ammettere l’accerchiamento delle proprie truppe nella sacca di Debaltsevo, negando categoricamente le loro pressanti richieste di ricevere un ordine di resa o di ritirata. Quando alla fine si sono ritirate, immediatamente dopo il termine del meeting di Minsk, pur a costo di pesanti perdite, Poroshenko avrebbe sostenuto assurdamente di aver conseguito una grandiosa vittoria.
Un uomo che si comporta in questo modo difficilmente potrebbe proporre di arrendersi e di cedere il Donbass alla Russia. Poroshenko ed il suo Governo rifiutano di riconoscere la secessione della Crimea dall’Ucraina e la sua unione con la Russia; al contrario la contestano, minacciando di ritorsioni chiunque sostenga di volerla riconoscere.
Non è credibile che il Presidente ucraino, capo di un Governo che si rifiuta di riconoscere l’unione della Crimea alla Russia, possa offrirgli di cedere il Donbass.
Ciò che sappiamo essere successo a Minsk – e che sembra essere il principio della storia di Forbes – è che Poroshenko ha rifiutato anche di riprendere i versamenti previdenziali ai cittadini del Donbass.
Putin lo avrebbe pressato su questo argomento, sostenendo che il pagamento dei contributi previdenziali è un obbligo che l’Ucraina ha verso i propri cittadini, inclusa la gente del Donbass. Poroshenko avrebbe invece risposto che la Russia dovrebbe effettuare questi versamenti per loro.
In quello che secondo tutti i punti di vista è stato un diverbio rabbioso, Putin avrebbe risposto che sarebbe stata una follia e che se l’Ucraina non è pronta a svolgere le proprie responsabilità di base verso i propri cittadini, dovrebbe dunque accettarne la richiesta di indipendenza.
Nè Putin nè Poroshenko hanno mai menzionato durante questa discussione che il Donbass diventi parte della Russia, o che questo argomento sia mai stato precedentemente trattato. Un’argomentazione inerente la previdenza sociale è stata travisata per far sembrare che ne abbiano parlando.
Che sia stato questo scambio all’origine della storia di Forbes è confermato dalla sua fonte, che sostiene che Putin avrebbe riferito agli industriali della richiesta di Poroshenko di assumersi la responsabilità finanziaria per il Donbass. La fonte cita Putin, riferendo quanto da lui detto a Poroshenko , cioè che questo sarebbe stato possibile solo se il Donbass fosse stato parte della Russia. Fino ad allora, finché il Donbass fosse restato parte dell’Ucraina, sarebbero state le autorità ucraine le uniche competenti per i pagamenti previdenziali.
Questa certamente è una versione incomprensibile della discussione inerente la questione previdenziale. Il seguito del contenzioso tra Putin e Poroshenko è stato l’approvazione di quest’ultimo dell’interruzione da parte ucraina del blocco economico verso il Donbass. Come tutte le altre promesse presso Minsk, Poroshenko ha disatteso anche questa.
Putin ha frequentemente descritto la sua disputa con Poroshenko a Minsk riguardo la previdenza sociale, essendo evidentemente una di quelle che percepisce come più pressante. Ovviamente questo è stato riportato nuovamente agli industriali per far capire loro il livello di difficoltà nella negoziazione con gli ucraini.
La domanda che resta è se la fonte che ha riferito a Forbes abbia deliberatamente distorto le parole di Putin, o se sia stato semplicemente un errore. Essendo impossibile da sapere con certezza, è purtroppo molto probabile che le parole di Putin siano state distorte intenzionalmente.
Mentre Putin si suppone abbia rifiutato l’offerta di Poroshenko, riferendogli ipoteticamente di essere “fuori di testa”, la storia non di meno trasmette l’impressione di un Putin burattinaio dietro agli eventi nel Donbass, facendolo sembrare inaffidabile ed altezzoso, facendo illazioni su offerte che in realtà Poroshenko non ha mai fatto.
Mentre la verità rispetto alle motivazioni di questa fuga di notizie sono una certezza, per le autorità russe ora si tratta di sapere chi ne è il responsabile. Sembrerebbe fossero 26 gli industriali presenti all’incontro: le autorità russe avranno pochi problemi nell’individuare la fonte in un gruppo così ridotto. Travisare pubblicamente qualcosa che Putin ha riferito in privato è qualcosa che è risaputo lo farà arrabbiare molto.
La persona responsabile andrà sicuramente incontro a parecchi fastidi. Per quanto riguarda la storia in sé, va trattata solo come l’ennesimo esempio in una apparentemente infinita successione di cose improbabili o false che si suppone Putin abbia detto, senza che l’abbia mai fatto.
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Articolo di Alexander Mercouris pubblicato da The Duran
Traduzione in italiano a cura di Bruno per SakerItalia.it